Le imperfezioni ci fanno conoscere la nostra grande miseria.— Padre Pio
Le imperfezioni ci fanno conoscere la nostra grande miseria.
La vanagloria è un nemico proprio delle anime che si sono consacrate al Signore e che si sono date alla vita spirituale.
Chi medita cerca di conoscere i suoi difetti, tenta di correggerli e si modera negli impulsi.
Se il nemico non dorme per perderci, la Madonna non ci lascia un istante.
Ogni giorno è un giorno in più per amare, un giorno in più per sognare, un giorno in più per vivere.
Tutto è imperfetto, non c'è tramonto così bello da non poterlo essere di più, o brezza lieve che invita al sonno che non possa favorire un sonno ancora più sereno.
Dio mi ha fatto imperfetto e mortale. Permettete che sia, almeno, un po' seccato.
Fa parte delle imperfezioni e delle rinunce della vita umana il fatto che la nostra infanzia debba diventarci estranea e cadere nell'oblio, come un tesoro sfuggito a mani che giocavano, e precipitato in un pozzo profondo.
Oh! Come è necessaria l'imperfezione per essere perfetti!
Se l'imperfetto viene definito come un male, allora ogni cosa diviene un male, perché ogni cosa è imperfetta.
Il senso delle nostre imperfezioni ci aiuta ad avere paura. Cercare di risolverle ci aiuta ad avere coraggio.
Il fatto che l'attività svolta in modo così imperfetto sia stata e sia tuttora per me fonte inesauribile di gioia, mi fa ritenere che l'imperfezione nell'eseguire il compito che ci siamo prefissi o ci è stato assegnato, sia più consona alla natura umana così imperfetta che non la perfezione.
Imperfettamente conosciamo e imperfettamente amiamo.
Le imperfezioni degli altri ci aiutano anche a non attenderci da loro una qualche felicità, pienezza o compimento che in realtà possiamo trovare in Dio soltanto.