Certe notti sono fatte per la tortura, o la riflessione, o il sapore di solitudine.
E arriva la notte, che è solo l'altra forma del giorno. Che è solo l'altra forma della notte.
Notte, l'amata. Notte, quando le parole svaniscono e le cose prendono vita. Quando la distruttiva analisi del giorno è conclusa e quanto è veramente importante diviene nuovamente intero e risuona. Quando l'uomo ricuce il suo Sé frammentato e cresce con la calma dell'albero.
Il silenzio della notte, che rimodella ogni confusione del giorno. Quasi che la notte fosse luce.
La notte è calda, la notte è lunga, la notte è magnifica per ascoltare storie.
Le notti in cui rimani sveglio a fare l'amore, chiacchierare e ridere fino all'alba, in cui ci si confessano cose intime, cose di cui ci si è sempre vergognati. Sono le notti in cui ti senti così vicino che nessuna distanza ti separa dalla persona al tuo fianco.
Chi non vede il fratello nella notte, nella notte non può vedere se stesso.
È di notte che è bello credere alla luce.
Ascoltate i pensieri, i presentimenti della notte, perché, in quella pace, come sommesso rumore lontano, si fa la coscienza sentire.
La cosa più superba è la notte quando cadono gli ultimi spaventi e l'anima si getta all'avventura.
La notte porta consiglio. A condizione che si dorma.