Le vittorie vere e durature sono quelle della pace e non della guerra.
È una regola delle buone maniere quella di evitare le esagerazioni.
Consiglio che una volta sentii dare a un giovane: "Fai sempre quel che hai paura di fare".
Ogni stato esistente è corrotto. Gli uomini buoni non devono obbedire troppo scrupolosamente alle leggi... La libertà selvaggia sviluppa una coscienza d'acciaio. La mancanza di libertà, dando forza alla legge e al decoro, intorpidisce la coscienza.
Ogni eroe finisce per annoiare.
La nostra forza matura dalla debolezza.
Io considero la vittoria come una pietra miliare su un'autostrada molto lunga.
La vittoria ottenuta con la violenza è equivalente alla sconfitta, perché è momentanea.
Le vittorie sui nemici meritano inni, quelle sui propri fratelli e amici canti funebri.
I mezzi capaci di riportare la più facile vittoria sulla ragione sono il terrore e la forza.
Nulla sembra spregevole a quelli che vincono.
Il brigantaggio non è che un accesso di eroica follia, e di ferocia disperata: un desiderio di morte e distruzione, senza speranza di vittoria.
Non possiamo ingannare la morte ma possiamo farle fare così tanta fatica che quando arriverà a prenderci saprà di avere ottenuto una vittoria altrettanto perfetta della nostra.
Una volta che abbiamo una guerra c'è solo una cosa da fare. Essa deve essere vinta. Perché la sconfitta porta cose peggiori di quelle che potranno mai accadere in guerra.
La stitichezza ha questo di bello: ci dà il senso della lotta e il piacere, poi, della vittoria.
Il rugby è uno sport straordinario, l'unico dove la vittoria passa sempre dalle mani del compagno.