I furbi ingannano se stessi.— Raymond Chandler
I furbi ingannano se stessi.
Gli scacchi sono il più cospicuo spreco di intelligenza umana che si possa riscontrare al di fuori di un'agenzia di pubblicità.
Almeno la metà dei racconti gialli pubblicati, vìola la regola che la soluzione, una volta svelata, deve sembrare inevitabile.
La maggior parte della gente consuma metà delle proprie energie cercando di proteggere una dignità che non ha mai posseduto.
Più si ragiona meno si crea.
Il romanzo poliziesco ha prodotto peggiore letteratura che ogni altro genere di narrativa, salvo il romanzo d'amore, e probabilmente migliore letteratura che qualsiasi altra forma letteraria largamente accettata e apprezzata.
Contrariamente al convincimento popolare, la grande scoperta di Barnum non fu su quanto era facile ingannare il pubblico, ma, piuttosto, quanto al pubblico piacesse essere ingannato.
È dell'uomo onesto non imbrogliare nessuno, nemmeno in punto di morte.
L'inferno italiano è popolato di maldestri peccatori che al rifiuto del concetto di colpa e di peccato uniscono la capacità di ridere dei guai in cui si trovano. E poiché il Diavolo laggiù è il padrone, ne deriva la necessità di imbrogliarlo. La nostra commedia è tutta qui.
Un bel viso ci fa credere a tutti i pregi e a tutte le virtù, lasciandoci meravigliati di vederle sparire con lui e qualche volta prima di lui.
Per conservare il rispetto di te stesso, è a volte necessario mentire e imbrogliare.
Chi immagina di poter fare a meno del mondo s'inganna parecchio; ma chi immagina che il mondo non può fare a meno di lui s'inganna ancora di più.
Mille anni al mondo mille ancora che bell'inganno sei anima mia e che bello il mio tempo, che bella compagnia.
L'amore è lo stato in cui l'uomo vede, il più delle volte, le cose così come non sono.
Si può ingannare una parte del popolo per tutto il tempo, e questi sono quelli su cui ci si deve concentrare.
La superstizione è sostenuta esclusivamente dalla speranza, dall'Odio, dall'ira e dall'inganno, dato che essa trae la sua origine non dalla ragione, ma dalla sola sensibilità e per di più da una appassionata sensibilità.