La mente ama l'ignoto. Ama le immagini il cui significato è sconosciuto, poiché il significato della mente stessa è sconosciuto.
Uno studioso al microscopio vede molto più di noi. Ma c'è un momento, un punto, in cui anch'egli deve fermarsi. Ebbene, è a quel punto che per me comincia la poesia.
La poesia non ha nulla a che fare con la versificazione. Consiste in ciò che si trova nel mondo, al di qua di quanto ci è permesso di osservare.
Ciò che bisogna dipingere è dato dall'ispirazione, che è l'evento in cui il pensiero è la somiglianza stessa.
La pittura viene correttamente chiamata "arte della somiglianza".
Abbiamo bisogno di libera competizione nelle menti.
Nessuna persona è veramente istruita fino a quando non ha imparato a organizzare, classificare e dirigere in modo intelligente le facoltà della sua mente per uno scopo definito.
Le menti piccole sono preoccupate dalle cose straordinarie, le menti grandi da quelle ordinarie.
Ogni uomo che ha una mente e lo sa può sempre battere dieci uomini che non ce l'hanno e non lo sanno.
La mente è come un miracoloso elastico che si può tendere all'infinito senza che si strappi.
La mente crea la cultura, ma la cultura crea la mente.
Bisogna avere sempre una mente aperta, ma non così aperta che il cervello caschi per terra.
Fiumi di parole, torrenti di eventi che lenti insidiano le menti delle genti, rendendole impotenti, sterili e incoscienti come salici piangenti in mezzo al turbine dei venti.
Tra gli esercizi dello spirito, il più utile è la storia.
Sulla terra nulla è grande se non l'uomo; nell'uomo nulla è grande se non la mente.
Quando la morte verrà accettiamola indifferenti e lasciamoci condurre dentro il mistero.
Come si può mettere la Nona di Beethoven in un diagramma cartesiano? Ci sono delle realtà che non sono quantificabili. L'universo non è i miei numeri: è pervaso tutto dal mistero. Chi non ha il senso del mistero è un uomo mezzo morto.
State contenti, umana gente, al quia; ché, se potuto aveste veder tutto, mestier non era parturir Maria; e disiar vedeste sanza frutto tai che sarebbe lor disio quetato, ch'etternalmente è dato lor per lutto.
Il fascino dell'ignoto domina tutto.
L'uomo abita sulla riva del mare infinito del mistero.
Il vero mistero del mondo è il visibile, non l'invisibile.
È stata l'esperienza del mistero - anche se misto a paura - che ha generato la religione.
Di regola, gli uomini si preoccupano più di ciò che non possono vedere che di ciò che possono vedere.
Il primo passo verso il vizio è mettere del mistero in azioni innocenti.
Ogni ierofania è soltanto un tentativo fallito di rivelare il mistero della coincidenza uomo-Dio.
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