La pittura viene correttamente chiamata "arte della somiglianza".— René Magritte
La pittura viene correttamente chiamata "arte della somiglianza".
La mente ama l'ignoto. Ama le immagini il cui significato è sconosciuto, poiché il significato della mente stessa è sconosciuto.
Uno studioso al microscopio vede molto più di noi. Ma c'è un momento, un punto, in cui anch'egli deve fermarsi. Ebbene, è a quel punto che per me comincia la poesia.
La poesia non ha nulla a che fare con la versificazione. Consiste in ciò che si trova nel mondo, al di qua di quanto ci è permesso di osservare.
Ciò che bisogna dipingere è dato dall'ispirazione, che è l'evento in cui il pensiero è la somiglianza stessa.
Il dipintore disputa e gareggia colla natura.
Tra la pittura e la scultura non trovo altra differenza, senonché lo scultore conduce le sue opere con maggior fatica di corpo che il pittore, ed il pittore conduce le opere sue con maggior fatica di mente.
Non vi è alcuna prova che Elisabetta abbia avuto molto gusto per la pittura; essa, però, ha amato i quadri che la raffiguravano.
La più grande ragione del dipingere è che non c'è ragione di dipingere.
Dipingere è meraviglioso, rende più allegri e pazienti. Dopo non si hanno le dita nere, come quando si scrive, ma rosse e blu.
Io sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni.
Il più modesto dei pittori è un vero allievo, e il migliore di tutti, perché allievo della natura.
L'animazione della tela è uno dei più difficili problemi della pittura.
Il fine della pittura non è quello di commuovere, ma piuttosto quello di rappresentare.
Se il pittore non disprezza la pittura, paventi di fare una tela che valga più di lui.