La pittura viene correttamente chiamata "arte della somiglianza".— René Magritte
La pittura viene correttamente chiamata "arte della somiglianza".
Le persone che cercano il significato simbolico mancano di afferrare la poesia e il mistero inerente alle immagini.
La mente ama l'ignoto. Ama le immagini il cui significato è sconosciuto, poiché il significato della mente stessa è sconosciuto.
La poesia non ha nulla a che fare con la versificazione. Consiste in ciò che si trova nel mondo, al di qua di quanto ci è permesso di osservare.
Uno studioso al microscopio vede molto più di noi. Ma c'è un momento, un punto, in cui anch'egli deve fermarsi. Ebbene, è a quel punto che per me comincia la poesia.
Penso che si debbano controllare i materiali in modo misurato, ma è importante lasciare che essi abbiano una sorta di vita propria; come la naturale forza di gravità, se dipingi un muro la pittura gocciola; non c'è motivo di combatterla.
La TV ha fatto sembrare inutile andare a teatro, la fotografia ha praticamente ucciso la pittura, ma i graffiti sono rimasti gloriosamente incontaminati dal progresso.
Se vi è qualcosa di umoristico nella mia pittura, non è il risultato di una ricerca cosciente. Questo humour deriva forse dal bisogno di sfuggire al lato tragico del mio temperamento. È una reazione, ma involontaria.
Sono cresciuto credendo che l'arte riguardasse le immagini, poi ho conosciuto la musica e mi ritrovo ad essere un artista senza aver mai dipinto.
Da ragazzo volevo dipingere, il mio primo amore è stata la pittura. Poi, dopo aver visto a Parigi una mostra sconvolgente di Francis Bacon, abbandonai l'idea.
Oggetto della pittura non è più descrivere la storia poiché la si trova nei libri. Noi ne abbiamo un concetto più alto. Con la pittura l'artista esprime le proprie visioni interiori.
Dei quadri moderni si capisce una sola cosa: la firma.
La pittura proviene da un luogo dove le parole non si possono esprimere.
La pittura è un jeu d'esprit.
La pittura può essere insegnata solo a quelli che per natura ne sono stati dotati, a differenza della matematica, in cui l'allievo impara molto più di quello che il maestro gli offre.