Voglio dipingere la verginità del mondo!— Paul Cézanne
Voglio dipingere la verginità del mondo!
La tesi da sviluppare è, qualsiasi sia il nostro temperamento o capacità di fronte alla natura, riprodurre ciò che vediamo, dimenticando tutto quello che c'è stato prima di noi. Il che, penso, permette all'artista di esprimere tutta la sua personalità, grande o piccola.
Procedo molto lentamente, perché la natura è per me estremamente complessa, e i progressi da fare sono infiniti. Non basta vedere bene il proprio modello, bisogna anche sentirlo con esattezza, e poi esprimersi con forza e chiarezza.
Il disegno ed il colore non sono affatto distinti. Man mano che si dipinge, si disegna. Più il colore diventa armonioso, più il disegno si fa preciso.
L'approvazione degli altri è uno stimolante, del quale talvolta è bene diffidare.
La pittura è stata ed è la passione più grande della mia esistenza, oserei dire la mia vita stessa.
Le persone che cercano il significato simbolico mancano di afferrare la poesia e il mistero inerente alle immagini.
Nel dipingere é difficile capire qual è il momento in cui l'imitazione della natura deve fermarsi. Un quadro non è un processo verbale. Quando si tratta di un paesaggio, amo quei quadri che mi fanno venir voglia di entrarci per andarvi a spasso.
È facile capire quando un quadro moderno è finito. Quando la pittura è ancora fresca, non è ancora finito.
La pittura per me è una questione privata.
Non ci sono regole nella pittura.
La sostanza della pittura è la luce.
Il mio contributo al mondo è la mia abilità nel disegnare. Dipingere è ancora sostanzialmente la stessa identica cosa che fu nella preistoria. Riunisce l'uomo e il mondo. Vive nella magia.
Il mio scopo nel dipingere è sempre stata la più esatta trascrizione possibile della più intima impressione della natura.
Ciò che bisogna dipingere è dato dall'ispirazione, che è l'evento in cui il pensiero è la somiglianza stessa.