La parola non può cambiare le cose ma almeno ci prova.
Impegnarsi vuol dire soprattutto rischiare. Non solo la vita, ma la propria serenità.
Verità e potere non coincidono mai.
È proprio attraverso le domande che si può arrivare a costruire una società in grado di dare risposte.
L'unico sacrificio possibile è quello che non si aspetta ricompensa.
Se c'è stata resistenza nella mia terra e se io, nel corso degli anni, sono riuscito ad avere una qualche coscienza antimafia, lo devo ad alcune figure di Chiesa.
Le parole giuste al posto giusto, fanno la vera definizione dello stile.
Nelle parole c'è qualcosa d'impudico.
Originariamente le parole erano magie e, ancor oggi, la parola ha conservato molto del suo antico potere magico.
Le parole sono, naturalmente, la più potente droga usata dall'uomo.
Dio maledica le parole, che mettono in moto cose più grandi di loro, e cose brutte.
Le parole più belle del mondo non sono "Ti amo" ma "È benigno!".
La struttura della parola è che il soggetto riceve il suo messaggio dall'altro in forma inversa.
Le parole possono ferire o spezzare il cuore, e anche l'anima. Non lasciano lividi, non rompono le ossa; perciò, per chi fa male con le parole non c'è la prigione.
Ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle mangiare.
Nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un pentolino di latta su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle.