Non sempre il silenzio significa tatto: è il tatto ch'è d'oro, non il silenzio.— Samuel Butler
Non sempre il silenzio significa tatto: è il tatto ch'è d'oro, non il silenzio.
È noto che il vizio paga omaggio alla virtù; cosa che noi definiamo ipocrisia.
I briganti ti chiedono la borsa o la vita; le donne le vogliono tutt'e due.
È stato detto che l'amore per il denaro è la radice di tutti i mali. Lo stesso si può dire della mancanza di denaro.
Siamo come le palle da biliardo in una partita tra giocatori inesperti, spinte continuamente in prossimità della buca senza mai finirci se non per caso.
Poco importa che cosa odiamo, purché odiamo qualcosa.
Anche immerso nelle tenebre e nel silenzio io posso, se voglio, estrarre nella mia memoria i colori, distinguere il bianco dal nero e da qualsiasi altro colore voglio.
Il silenzio è puro. Il silenzio è sacro. Unisce le persone perché solo chi si sente a proprio agio in compagnia di un altro può fare a meno di parlare. Questo è il grande paradosso.
Quel che amore tracciò in silenzio, accoglilo, che udir con gli occhi è finezza d'amore.
Il silenzio uccide, il silenzio è un comportamento mafioso.
Il silenzio, quando non è scelto, è pieno di echi sinistri, tracce di richiami falliti, di grida soffocate, di segnali di fumo che il vento ha disperso.
Il silenzio che accetta il merito come la cosa più naturale del mondo è la forma più alta d'applauso.
Persino nel suo silenzio c'erano errori linguistici.
Il silenzio delle labbra cucite non è silenzio. Si può raggiungere lo stesso risultato tagliandosi la lingua, ma nemmeno quello sarebbe silenzio. È silenzioso colui che, potendo parlare, non proferisce alcuna parola inutile.
Se saprai tacere, saprai parlare. Il silenzio del savio è un gran libro chiuso.
Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio.