La battuta di spirito è in un certo senso il contributo pagato dalla comicità alla sfera dell'inconscio.— Sigmund Freud
La battuta di spirito è in un certo senso il contributo pagato dalla comicità alla sfera dell'inconscio.
L'inconscio è una fase normale e inevitabile nei processi che costituiscono il fondamento della nostra attività psichica; ogni atto psichico inizia come inconscio, e può o rimaner tale o procedere nel suo sviluppo fino alla coscienza; questo, a seconda ch'esso incontri o meno la resistenza.
Sempre, quando esiste la prospettiva di ricevere uno schiaffo, il vero masochista porge la guancia.
La religione è un narcotico con cui l'uomo controlla la sua angoscia, ma ottunde la sua mente.
L'accettazione della nevrosi universale risparmia il compito di formarsi una nevrosi personale.
La civiltà domina dunque il pericoloso desiderio di aggressione dell'individuo, infiacchendolo, disarmandolo e facendolo sorvegliare da una istanza nel suo interno, come da una guarnigione nella città conquistata.
La musica non è altro che aritmetica inconscia.
L'inconscio realizzerà i cambiamenti desiderati quando percepirà che questi cambiamenti sono veramente e profondamente desiderati.
Non essendo l'inconscio solamente un riflesso reattivo ma un'attività autonoma, produttiva, il suo campo d'esperienza è un mondo proprio, una realtà propria, di cui possiamo dire che agisce su di noi come noi agiamo su di essa, come lo diciamo del campo d'esperienza del mondo esteriore.
La distinzione dello psichico in ciò che è cosciente e ciò che è inconscio è il presupposto fondamentale della psicoanalisi.
Il mio inconscio conosce più cose sulla coscienza dello psicologo di quanto la sua coscienza conosca del mio inconscio.
L'inconscio è un particolare regno della psiche con impulsi di desiderio propri, con una propria forma espressiva e con propri caratteristici meccanismi psichici che non vigono altrove.
Se non capiamo le immagini dell'inconscio, o rifiutiamo la responsabilità morale che abbiamo nei loro confronti, vivremo una vita dolorosa.
L'inconscio è, in primo luogo e prima di ogni altra cosa, il mondo del passato, riattivato dalla limitatezza dell'atteggiamento cosciente.
Ciò che noi siamo, lo insegniamo per tutto il tempo, non volontariamente, ma involontariamente.
L'inconscio è una forza potente, ma non infallibile. Non sempre il nostro computer interno è un raggio di luce che illumina all'istante la «verità».