Simone de Beauvoir esplora la complessità delle relazioni tra uomini e donne, sottolineando come le aspettative e i desideri non soddisfatti possano condizionare profondamente tali interrelazioni. La frase riflette una situazione in cui l'aspirazione di trovare nell'altra persona un riflesso o un complemento del proprio io può portare a insoddisfazione quando queste aspettative non vengono realizzate, generando così una sorta di circulus vitiosus. L'autrice mette in evidenza come le dinamiche sociali e i ruoli attribuiti ai sessi possano creare un'insperata contraddizione nelle relazioni amorose o affettive, dove l’altro non riesce a soddisfare le aspettative che si proiettavano su di lui. Questo doppio movimento – la delusione da parte dell'uomo e quella della donna nei confronti di ciò che sperava nell'altro - illumina come i desideri, quando non sono condivisi o compresi dall’altra persona coinvolta nella relazione, possano condurre a un sentimento profondo di insoddisfazione. L’aforisma invita così al riconoscimento della diversità e all'apertura verso nuove forme di connessione umana che superino i limiti imposti dalle aspettative rigide.