Le donne, le si adula a venti anni, le si abbandona a quaranta.— Stendhal
Le donne, le si adula a venti anni, le si abbandona a quaranta.
La vita reale è soltanto il riverbero dei sogni dei poeti. La vista di tutto ciò che è bello in arte o in nature, richiama con la rapidità del fulmine il ricordo di chi si ama.
Guardare da vicino il proprio dolore è un modo di consolarsi.
Ho ricordato, lo confesso, i versi di Montesquieu sul piacere di lasciare Genova e il famoso proverbio italiano: "Mare senza pesci, donne senza bellezza, ecc. ecc...".
Sono vissuto abbastanza a lungo per vedere che la differenza genera odio.
Chiamo carattere di un uomo la sua maniera abituale di andare alla ricerca della felicità.
Nella donna, come nel romanzo, il non detto è più importante del detto. Lei è insondabile, sfuggente, imprevedibile. È l'eterno femminino. L'ambiguità costituisce la fonte inesauribile del suo fascino ma anche il principale motivo della perenne e irrimediabile incomprensione fra i sessi.
La donna non pone tanto studio nel vestirsi se non perché l'uomo viemeglio desideri di vederla spogliata.
Le donne vogliono un marito che sia un genio. Quando si sposano, vogliono che sia un babbeo.
Non bisogna mai cercare di capire una donna. Le donne sono delle immagini; gli uomini sono dei problemi. Se vuoi sapere che cosa una donna veramente intenda (il che comunque è sempre pericoloso) guardala, non ascoltarla.
Per una donna che conosce i problemi di una casa è più semplice portare avanti un Paese.
È molto difficile tenere una corrispondenza regolare con qualcuno che non sia una donna.
Una donna è un piatto per gli dei, se a condirla non è il diavolo.
Una donna che amiamo raramente basta a tutti i nostri bisogni, e la inganniamo con una donna che non amiamo.
Una donna che preferisce essere più bella che intelligente va perdonata e consolata.
Si sta fra una donna ideale, che non si può avere, e una reale, che non si può amare.