La nostra è un'epoca nostalgica e i fotografi sono promotori attivi della nostalgia.— Susan Sontag
La nostra è un'epoca nostalgica e i fotografi sono promotori attivi della nostalgia.
La vita ideale: fare solo cose indispensabili.
L'interpretazione è la vendetta dell'intelligenza sull'arte.
La noia è il rovescio del fascino: entrambi dipendono dall'essere al di fuori piuttosto che dentro una situazione, e una guida l'altro.
Le vittime suggeriscono innocenza. E l'innocenza, per mezzo di una logica inflessibile che regola tutte le relazioni dei termini, suggerisce colpa.
La fotografia è un'arte elegiaca, un'arte crepuscolare. Quasi tutti i suoi soggetti, per il solo fatto di essere fotografati, sono tinti di pathos.
Quanta gente ha voluto uccidersi e si è limitata invece a lacerare la propria fotografia!
Fotografia. Dipinto eseguito dal sole, nella più totale ignoranza dei rudimenti dell'arte.
Fotografare significa appropriarsi della cosa che si fotografa. Significa stabile con il mondo una relaziona particolare che dà una sensazione di conoscenza, e quindi di potere.
Tutto ciò che esiste intesse una relazione, è parte di un rigoroso disegno; quel che a prima vista può sembrare un viluppo di casualità, alla minuziosa analisi della macchina fotografica rivela gradualmente le sue perfette simmetrie. Niente è casuale, niente è banale.
Ciò che la fotografia riproduce all'infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più a ripetersi esistenzialmente.
Non è del tutto sbagliato dire che non esistono brutte fotografie, ma solo foto meno interessanti, meno rivelanti, meno misteriose.
La fotografia e la scrittura costituiscono un tentativo di cogliere quegli istanti prima che svaniscano, di fissare i ricordi per dare un senso alla vita.
Fare una fotografia significa partecipare della mortalità di un'altra persona (o di un'altra cosa) ed è proprio isolando un determinato movimento che tutte le fotografie attestano l'inesorabile azione dissolvente del tempo.