Sappiamo entrambi che devono avere un vincitore.— Suzanne Collins
Sappiamo entrambi che devono avere un vincitore.
C'è qualcosa di profondamente sbagliato in una creatura che sacrifica la vita dei propri figli per appianare le divergenze.
Noi siamo i pesci, la strada il barile.
Se c'è una cosa che essere un vincitore non garantisce è la salvezza dei propri figli.
Guardate come prendiamo i vostri figli e li sacrifichiamo senza che voi possiate fare niente. Se alzate un dito, vi distruggeremo dal primo all'ultimo. Proprio come abbiamo fatto con il Distretto Tredici.
In cambio di pancia piena e spettacoli, il popolo aveva rinunciato alle proprie responsabilità politiche e, di conseguenza, al suo potere.
Ho trentatré anni e sento di aver già vissuto tanto e che ogni giorno passa sempre più velocemente.
La colpa esiste soltanto se tu compi il male sapendo che è male e con la precisa intenzione di compierlo.
Le grandi decisioni fatali, quelle che determinano il profilo caratteristico del nostro destino, sono molto meno consapevoli di quanto supponiamo nei momenti in cui torniamo al passato per evocarne la memoria.
Una perdita non mi preoccupa mai dopo che l'ho subita. La dimentico in una notte. Ma l'avere torto - il non accettare una perdita - ecco ciò che danneggia la tasca e l'anima.
Non si è veramente vigili e consapevoli se non si scrive.
La coscienza è quella vocina interiore che ci avverte, quando meno ce lo aspettiamo, che qualcuno ci sta guardando.
Sono consapevole di ciò che manca nella mia vita.
Lo so che io sono ciò che sono. Ma non sono sicuro di quello che sono.
Esiste una stanchezza dell'intelligenza astratta ed è la più terribile delle stanchezze. Non è pesante come la stanchezza del corpo, e non è inquieta come la stanchezza dell'emozione. È un peso della consapevolezza del mondo, una impossibilità di respirare con l'anima.
La vita, senza il pensier della morte, senza, cioè, religione, senza quello che ci distingue dalle bestie, è un delirio, o intermittente o continuo, o stolido o tragico.