La scienza non è altro che buon senso addestrato e organizzato.
Se non si concede all'individualità alcun gioco, la società non progredisce; se le si permette di rompere ogni freno, la società perisce.
Le conseguenze logiche sono gli spauracchi degli sciocchi e i fari degli uomini saggi.
La sola medicina per la sofferenza, il crimine, e tutti gli altri mali dell'umanità, è la saggezza.
È il solito destino delle verità nuove, cominciare come eresie e finire come superstizioni.
Se sapere poco è pericoloso, dov'è l'uomo che sa tanto da essere fuori pericolo?
Si può misurare l'importanza di un lavoro scientifico in base al numero di pubblicazioni precedenti reso superfluo da esso.
La scienza ha indirettamente una grande funzione morale, perché insegna a distinguere i fatti dai valori, a non confondere le diverse sfere di competenza. Questa chiarezza, questa corretta grammatica e sintassi del pensiero sono la premessa per non imbrogliare e non essere imbrogliati.
Il prete conosce soltanto un unico grande pericolo: questo è la scienza, la sana nozione di causa ed effetto.
L'incremento che la scienza porta al nostro potere è troppe volte annullato dall'aumento concomitante della nostra presunzione.
Le scienze naturali, come pure le scienze sociali, partono sempre da problemi, da ciò che in qualche modo suscita la nostra meraviglia, come dicevano i filosofi greci.
Tutta la scienza non è altro che un raffinamento del pensiero comune.
La scienza è la conoscenza delle conseguenze e della dipendenza di un fatto da un altro.
Se ho fatto qualche scoperta di valore, ciò è dovuto più ad un'attenzione paziente che a qualsiasi altro talento.
La scienza è un modo per denunciare i bluff di coloro che avanzano pretese infondate di sapere. È un baluardo contro l'esoterismo, contro la superstizione, contro la religione applicata a sproposito. Se siamo fedeli ai suoi valori, può aiutarci a smascherare la menzogna.
È l'amore e soltanto l'amore per il Creato la sorgente da cui nascono le grandi scoperte scientifiche.