La frase di Thomas Jefferson esprime una profonda riflessione sulla natura della vita umana e delle relazioni interpersonali. Esso mette in evidenza il valore intrinseco dell'essere parte attiva nella vita degli altri, piuttosto che semplicemente sopravvivere come testimone silente del passaggio del tempo. Jefferson suggerisce qui una critica alla superficialità e all'inutilità di un'esistenza isolata o sterile dopo la perdita dei propri cari amici. La citazione invoca l'importanza della connessione emotiva ed esiste come testimonianza dell'autenticità delle relazioni interpersonali, sottolineando che il vero valore risiede nell'impegno reciproco e nella partecipazione attiva alle vite degli altri piuttosto che nel semplice passaggio del tempo.