L'essere lontano mi faceva sentire a casa.— Tiziano Terzani
L'essere lontano mi faceva sentire a casa.
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po' di divertimento.
L'ideale per te è essere sempre in movimento. Se vivi sempre nello stesso posto il tuo cervello smette di funzionare.
Il tempo non si ripete, il tempo è solo presente, perché solo al presente se ne fa l'esperienza.
Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l'immagine di un'idea.
Quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c'è più speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all'erta.
La meraviglia di una casa non sta nel fatto che vi ripara e vi riscalda, né nel fatto che ne possediate i muri. Ma bensì nel fatto che essa ha lentamente deposto dentro di noi provviste di dolcezza.
Non si dovrebbe parlare di corda in casa dell'impiccato.
La casa è la ricerca di un nucleo familiare, di una stabilità.
Sono nato in una casa con 17 persone. Ecco perché ho questo senso della comunità assai spiccato. Ecco perché quando ci sono meno di 15 persone mi colgono violenti attacchi di solitudine.
Non capita spesso che tu possa trovare tutto quello che desideri in un posto solo - vino, cibo, amore, il fuoco domestico.
Quando si è amati in una casa ci si ritorna.
La mia idea di notte brava è stare a casa.
Gli uomini in casa sono come i peli in bocca: danno noia.
La casa è quel posto dove, quando ci andate, vi accolgono sempre.