Tra Io e Sé il conflitto è violentissimo come lo è tra Dio e la terra.
A promuovere la fede nel soprannaturale è di solito quella mancanza di senso che ciascuno di noi non fatica a toccare ogni giorno con mano su questa terra.
Sacro è parola indoeuropea che significa separato. La sacralità, quindi, non è una condizione spirituale o morale, ma una qualità che inerisce a ciò che ha relazione e contatto con potenze che l'uomo, non potendo dominare, avverte come superiori a sé.
La fatica di leggere non può competere con la facilità di guardare, e allora, rispetto al libro, la televisione sarà il medium più amichevole perché è quello che "dà meno da fare".
L'uomo non sa di essere felice, ma si sente felice.
A differenza della lussuria, della superbia, della gola, l'invidia è forse l'unico vizio che non dà piacere.
Quali che siano stati i nostri conflitti e i nostri trionfi, per quanto indelebile sia il segno che questi abbiano potuto lasciare su di noi, finiscono sempre per stemperarsi come una tinta ad acquerello su un foglio di carta.
Avevo una ragazza e dovevamo sposarci, ma c'era un conflitto religioso. Lei era atea e io agnostico. Non sapevamo senza quale religione educare i figli.
Il conflitto è padre di tutte le cose, di tutte re; e fa degli uni dèi, degli altri uomini; gli uni schiavi e gli altri liberi.
Guardato duramente in faccia il conflitto può essere superato.
La maggior parte dei conflitti sembrano inevitabili al momento; futili col senno di poi.