Guardato duramente in faccia il conflitto può essere superato.
La declamazione dell'autenticità individuale diventa una posa quando si parla contro la massa dimenticando di farne parte.
La peggiore ideologia è quella inconsapevole di essere tale e che si traveste, ai propri occhi, in immagine fedele e diretta della realtà.
Ma le cose saltano fuori, e gli ombrelli della nostra vita, lasciati qua e là, una volta o l'altra finiamo per ritrovarceli di nuovo in mano.
Sottovalutare la tremenda forza della guerra e di ciò che spinge a farla, credendo che per impedirla bastino un po' di buoni sentimenti e qualche canzone accompagnata dalla chitarra, significa spianarle la strada, non bloccare in tempo il suo meccanismo.
Forse l'idea che Dio abbia fatto l'uomo a sua immagine e somiglianza non è una bestemmia né una fanfaronata, perché accorgersi, come Cottolengo, che non esiste mostruosità ma solo indicibile sofferenza in credito d'amore, è una grandezza degna di un Dio.
La maggior parte dei conflitti sembrano inevitabili al momento; futili col senno di poi.
Quali che siano stati i nostri conflitti e i nostri trionfi, per quanto indelebile sia il segno che questi abbiano potuto lasciare su di noi, finiscono sempre per stemperarsi come una tinta ad acquerello su un foglio di carta.
Il conflitto è padre di tutte le cose, di tutte re; e fa degli uni dèi, degli altri uomini; gli uni schiavi e gli altri liberi.
Avevo una ragazza e dovevamo sposarci, ma c'era un conflitto religioso. Lei era atea e io agnostico. Non sapevamo senza quale religione educare i figli.
Tra Io e Sé il conflitto è violentissimo come lo è tra Dio e la terra.