Respiro, dunque sono.— Vito Mancuso
Respiro, dunque sono.
A volte i non credenti sono più vicini a noi di tanti finti devoti. Lei non lo sa, ma il Signore sì.
Senza gli uomini e la loro coscienza, e il loro soffrire, amare, sperare, non potrebbero sorgere le condizioni di possibilità del divino.
La religione, nelle sue molteplici e contraddittorie manifestazioni, è il tentativo di venire a capo del mistero della vita nella sua globalità, il tentativo di afferrare la sua selvaggia bellezza (cattedrale), e di non venire schiacciati dalla sua sconvolgente imponderabilità (ospedale).
Il mito è più vero della storia. Ciò che è storico è realmente accaduto una volta, ciò che è mitico accade realmente ogni giorno.
Se l'uomo da sempre ha sentito il bisogno della religione, è perché si ritrova circondato, assediato, quasi oppresso, dal mistero della vita, che lo affascina e che insieme lo angoscia.
Si respira meglio quando si è ricchi; si è più liberi quando si è celebri; lo stesso possesso di un titolo nobiliare è un piccolo monte.
Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici "perché" del mio respiro.