La fede, che sola giustifica il peccatore, non può mai andare separata dalla carità, alla quale si accompagna sempre.
Passa la bellezza, come profumo all'aria, e il suo ricordo sarà un rimpianto. Dura invece la bontà, come l'incenso nel chiuso tabernacolo, la carità fatta non invecchia mai, ed è sempre sorella alla carità da farsi.
Lo spettacolo della carità, che viene da Dio, ha la forza di toccare e attirare la mente e i cuori degli uomini. E questo è l'unico germe di cambiamento reale nella storia degli uomini.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
La carità è origine di un gran numero di peccati.
È assai più facile essere caritatevole che giusto.
La carità è il metro con il quale il Signore ci giudicherà tutti.
La carità, come se non fosse già abbastanza complicata nei tempi in cui ci troviamo, desterà sempre il sospetto di essere qualcosa di morboso, sadomasochistico o chi sa che perversione. Le tendenze elevate o morali destano sempre il sospetto di essere imbrogli.
Che cos'è una comunità senza carità fraterna? Un purgatorio o meglio un inferno anticipato.
Una parola di carità sulla bocca di uno scettico è come un fiore tra le mascelle di un cranio.
Tutti i vizi sono conditi dalla superbia, si come le virtù sono condite e ricevono vita dalla carità.