Penso che si debba essere sia realisti che morali. Probabilmente dobbiamo riconsiderare come incurabile la diversità del modo di essere umani.
La guerra moderna alle paure umane, sia essa rivolta contro i disastri di origine naturale o artificiale, sembra avere come esito la redistribuzione sociale delle paure, anziché la loro riduzione quantitativa.
Nella sua fase iniziale e solida, la modernità è stata vissuta come una lunga marcia verso l'ordine.
Il concetto di rinascere, di cambiare vita diventa un valore che sostituisce quello della continuità e della fedeltà a sé e agli altri.
Nessuno può sperimentare due volte lo stesso amore o la stessa morte così come, ci diceva Eraclito, nessuno può bagnarsi due volte nello stesso fiume. Entrambi sono eventi definitivi, irriguardosi e indifferenti a tutto il resto.
Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta.
Ogni pensiero è veramente pensato all'istante, il verso fatto della baldanza e diversità della mente in azione, che si vede nell'atto di pensarlo, ed esprime questa sua coscienza. Walt Whitman canta la gioia di scoprire pensieri.
La diversità è una risorsa. E' un'occasione di arricchimento per l'altro.
Una metà di me non sopporta l'altra. E cerca alleati!
Cessate le passioni, estinto l'impulso naturale, l'uomo (e la donna) prende cognizione della diversità dell'altro sesso: scopre l'esistenza di un genere umano differente, con il quale non ha nulla in comune se non abitudini derivanti dalla convivenza.
Se non siamo in grado di porre fine alle differenze, alla fine non possiamo aiutare a rendere il mondo sicuro di tollerare le diversità.
I diversi inclusi in un gruppo sociale servono a vari usi: per esempio servono come oggetto da inferiorizzare per consentire ai "normali" di sentirsi superiori.
Tanti sono i generi e le diversità del bello, tanti, si intende, sono i generi e le diversità delle ligature.
Il professor Theodor Kosimus era un vecchio europeo (tedesco) e cupo archeologo, mentre Ursula Jones era una giovane americana e spensierata giornalista: più che un incontro tra i due... immaginate lo scontro tra un uccello preistorico, l'archaeopterix, e un razzo planetario.
Penso che una delle ragioni per cui sono popolare è perché sto ancora indossando una cravatta. Bisogna essere diversi.
La differenza tra letteratura e giornalismo consiste nel fatto che il giornalismo è illeggibile e che la letteratura non viene letta.
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