psicoterapeuta e scrittore statunitense
Il primo passo verso il cambiamento è la consapevolezza. Il secondo passo è l'accettazione. Il terzo passo è l'azione.
La vera autostima è quella che proviamo per noi stessi quando qualcosa va storto.
Avere un'alta stima di sé è sentirsi serenamente adeguati alla vita.
Anche le persone con una buona autostima possono essere travolte da un eccesso di avversità, ma fanno molto più in fretta a rimettersi in piedi.
L'essenza dell'autostima è fidarsi della propria mente e sapere di meritare la felicità.
Paura e dolore devono essere visti come un invito non a chiudere gli occhi, ma ad aprirli ancora di più.
Per quanto possa sembrare paradossale, quello che a molti di noi manca è il coraggio di tollerare la felicità senza autosabotarsi.
Sarebbe difficile menzionare un segnale di scarsa autostima più certo del bisogno di percepire come inferiore un altro gruppo.
L'autostima non sostituisce un tetto sulla testa o una pancia piena, ma aumenta la possibilità che l'individuo trovi il modo di soddisfare queste necessità.
L'autostima è una necessità umana fondamentale. Il suo impatto non richiede né la nostra comprensione, né il nostro consenso. Si fa strada dentro di noi anche senza che lo avvertiamo.
Non c'è ostacolo più grande alla felicità sentimentale della paura di non essere degni d'amore e di essere predestinati a soffrire.