Avere un'alta stima di sé è sentirsi serenamente adeguati alla vita.
Per quanto possa sembrare paradossale, quello che a molti di noi manca è il coraggio di tollerare la felicità senza autosabotarsi.
L'essenza dell'autostima è fidarsi della propria mente e sapere di meritare la felicità.
Paura e dolore devono essere visti come un invito non a chiudere gli occhi, ma ad aprirli ancora di più.
Non c'è ostacolo più grande alla felicità sentimentale della paura di non essere degni d'amore e di essere predestinati a soffrire.
Sarebbe difficile menzionare un segnale di scarsa autostima più certo del bisogno di percepire come inferiore un altro gruppo.
Possiamo ottenere l'approvazione degli altri, se agiamo bene e ci mettiamo d'impegno nello scopo; ma la nostra stessa approvazione vale mille volte di più.
L'uomo che non apprezza se stesso, non può valutare niente e nessuno.
È così privo di autostima che lo specchio si rifiuta di rifletterlo.
Essere selezionati nel mucchio è sempre gratificante per la propria autostima e fa sentire in dovere di ricambiare in qualche modo; questo rivela il perché di molti matrimoni altrimenti incomprensibili.
Solo chi rischia di andare troppo lontano avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare.
Mia madre mi ha cresciuta in un modo meraviglioso. Mi ha insegnato l'autostima ed ha apprezzato i miei difetti come i miei pregi.
Ogni mattina mi sveglio e, guardandomi allo specchio, provo sempre lo stesso ed immenso piacere: quello di essere Salvador Dalì.
Nessun può obbligarti a sentirti inferiore senza il tuo consenso.
Si comincia con il disimparare ad amare gli altri e si finisce con il non trovare in noi stessi più niente degno di essere amato.
L'autostima non sostituisce un tetto sulla testa o una pancia piena, ma aumenta la possibilità che l'individuo trovi il modo di soddisfare queste necessità.