Non si può prevenire e preparare una guerra allo stesso tempo.
La morale non ha niente di divino, è una facenda puramente umana.
La missione più alta del fisico è dunque la ricerca di queste leggi elementari.
Risalta meravigliosamente bene dai lavori mirabili ai quali Keplero ha consacrato la sua vita, che la conoscenza non può derivare dall'esperienza sola, ma che occorre il paragone fra ciò che lo spirito umano ha concepito e ciò che ha osservato.
Non crederò mai che dio giochi a dadi col mondo.
C'è una forza motrice più forte del vapore, dell'elettricità e dell'energia atomica: la volontà.
L'umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all'umanità.
La storia ci dice che la guerra è il fenomeno che accompagna lo sviluppo dell'umanità. Forse è il destino tragico che pesa su l'uomo. La guerra sta all'uomo, come la maternità alla donna.
Di tutte le religioni dell'uomo, la guerra è la più tenace; ma anch'essa può dissolversi.
In guerra, la massima 'la sicurezza innanzi tutto' porta diritto alla rovina.
Spesso dalle più sanguinose guerre civili esce un sano e forte corpo di nazione, mentre da una pace mantenuta artificialmente nasce la putrefazione. Non si cambiano con guanti di pelle fina i destini dei popoli.
Mai pensare che la guerra, anche se giustificata, non sia un crimine.
La guerra c'è sempre stata. Prima che nascesse l'uomo, la guerra lo aspettava. Il mestiere per eccellenza attendeva il suo professionista per eccellenza. Così era e così sarà.
La storia insegna che la guerra inizia quando i governi credono che il prezzo dell'aggressione sia basso.
Quanto più siamo forti, tanto meno probabile è la guerra.
Non esaltiamo la guerra per la guerra, come non esaltiamo la pace per la pace.