Il lusso va benissimo, purché sfrenato.
Il sonno della ragione produce ministri.
Non facciamo tanto gli spiritosi, e non pretendiamo che la gente oggi sia incapace di provare delle passioni, solo perché non ci riusciamo noi.
Scrivere oggi un romanzo tradizionale pare anacronistico e temerario come uscire in carrozza e cilindro, generoso e sfortunato come l'ultima carica del Savoia Cavalleria contro i carri armati russi.
Se nel rock bisogna drogarsi tanto per arrivare a canzoni come quelle di Jimi Hendrix e Janis Joplin, Wagner e Brahms che cosa avrebbero dovuto fare? Mettersi un dito nel didietro?
La più triste delle cose che posso immaginare è essere abituati al lusso.
Restituire è il nuovo lusso.
Il lusso è un'esigenza che comincia dove la necessità finisce.
Concedetemi il lusso, e chiunque può tenersi il necessario.
Il lusso non è il contrario della povertà, ma della volgarità.
Il lusso è una virtù nobile, che non va confusa con il comfort.
A mitigare la miseria umana, il mezzo più efficace sarebbe la diminuzione, anzi l'abolizione, del lusso.
La legge del lusso non è aggiungere, ma togliere.
Nella società opulenta non si può fare nessuna valida distinzione tra i lussi e le necessità.