Credere nell'inconscio significa dar credito alla sofferenza psichica.— Aldo Carotenuto
Credere nell'inconscio significa dar credito alla sofferenza psichica.
Siamo noi stessi i nostri più crudeli carnefici.
Ogni fenomeno che concerne l'universo umano la crescita, l'amore, la creatività si deve confrontare col suo lato oscuro, con la sua morte, per scoprire che, forse, ciò che ci limita e ci tradisce è anche ciò che ci determina e ci svela.
Forti sono quelle persone che non smettono mai di mettersi in discussione, che non arretrano dinanzi al rischio, che accettano la più grande di tutte le sfide, quella della adesione incondizionata ai propri valori interiori.
Il tradimento è una rivolta: ogni rivoluzione s'iscrive nell'orbita del tradimento, è tradimento ogni opera d'arte che rompa un circuito obsoleto della conoscenza, è tradimento ogni nuova scoperta, è tradimento ogni originale movimento intellettuale.
Nel momento in cui si afferma la mancanza dell'altro, emerge il desiderio: la seduzione è avvenuta.
L'analisi, rendendo cosciente l'inconscio personale, rivela all'individuo cose che egli di regola già conosceva negli altri, ma non in sé stesso.
Quando, in fondo al sonno, il rimorso s'infiamma, è in esso, inconscio, la coscienza: così si attua la violenza d'amore degli dei al tribunale dei cieli.
Chiamiamo inconscio un processo psichico di cui dobbiamo supporre l'esistenza per esempio, perché la deduciamo dai suoi effetti ma del quale non sappiamo nulla.
Hanno la stampa, hanno la Borsa, ora hanno anche il subconscio!
L'inconscio non è soltanto male, ma è anche la sorgente del bene più alto; non è solo buio ma anche luce, non solo bestiale, semi-umano, demoniaco, ma sovrumano, spirituale e, nel senso classico del termine, "divino".
L'inconscio è l'oceano dell'indicibile, di tutto ciò che è stato espulso dalla terra del linguaggio, rimosso come risultato di un'antica proibizione.
Se l'aldilà fosse un'apertura improvvisa dell'inconscio, per i più sarebbe l'inferno.
Poiché tutti i nostri desideri scaturiscono dalle profondità del nostro inconscio, non sappiamo dove e cosa cercare.
Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza.
L'inconscio si vendica di notte.