È con i cattivi sentimenti che si fanno i buoni romanzi.
Il fascino della storia e della sua enigmatica lezione consiste nel fatto che, di secolo in secolo, non cambia nulla, eppure tutto è completamente diverso.
Forse questo mondo è l'inferno di un altro pianeta.
L'immagine che viene alla mente leggendo i filosofi dell'Occidente è quella di un mosaico bizantino, rigido, simmetrico, composta da milioni di tessere e saldamente cementato alle pareti di una basilica senza finestre.
Esistono molte persone che preferirebbero essere sorprese in adulterio piuttosto che cadere nel provincialismo.
Un'imitazione caricaturale, esagerata, di qualcuno che conosciamo non è altrettanto divertente quanto quella che quasi non si può distinguere dall'originale.
Sensazioni, sentimenti, intuiti, fantasie, tutte queste cose sono personali e, se non per simboli e di seconda mano, incomunicabili.
Il sentimento è la misura della nostra sensibilità; la vera origine del vero, del buono, del bello!
La vera forza dello stile è nel sentimento.
Il presupposto del sentimento morale è l'amore. Il comandamento "ama il tuo nemico" non è un comandamento eroico, estremo. È il punto di partenza del sentimento morale, quello che lo rende possibile.
È il destino inevitabile del sentimentale. Tutte le sue opinioni mutano e si trasformano in quelle opposte al primo tocco della realtà.
Il sentimento non abbisogna di luce come il ragionamento, ma lo supera in potenza.
I buoni sentimenti promuovono sempre ottimi affari.
Tutte le nostre riflessioni, anche le più razionali, sono originate da un dato oscuro del sentimento. E dei sentimenti non è così facile liberarsi come delle idee: queste vanno e vengono, ma i sentimenti rimangono.
Il valore di un sentimento è la somma dei sacrifici che si è disposti a fare per esso.
Dopo un grande dolore, arriva un sentimento formale.