I turisti sono andati in vacanza mentre i viaggiatori hanno fatto qualcos'altro. Hanno viaggiato.
Nel viaggio c'è un certo sapore di libertà, di semplicità... un certo fascino dell'orizzonte senza limiti, del percorso senza ritorno, delle notte senza tetto, della vita senza superfluo.
Il coraggio era anche quello. Era la consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.
Quelli che viaggiano "per fotografare". E poi, a casa, guardano ciò che non hanno mai visto...
Viaggiare dovrebbe essere sempre un atto di umiltà.
Colui che vuole viaggiare felice deve viaggiare leggero.
Un paese, è per me, un viso, un sorriso, un accoglienza, un nome, molto più che delle città, delle montagne, delle foreste o delle rive.
Viaggiare speranzosi è una cosa migliore che arrivare, e il vero successo sta nel lavorare.
La nostra natura consiste nel movimento, la calma completa è la morte.
Come sempre suole accadere in un lungo viaggio, alle prime due o tre stazioni l'immaginazione resta ferma nel luogo di dove sei partito, e poi d'un tratto, col primo mattino incontrato per via, si volge verso la meta del viaggio e ormai costruisce là i castelli dell'avvenire.
L'arte di vivere sta nel sentirti nello stesso modo a casa tua così come ti senti quando sei in viaggio.