Nel giornalismo c'è questo di buono: ciò che è scritto oggi è dimenticato domani.— Alfred Capus
Nel giornalismo c'è questo di buono: ciò che è scritto oggi è dimenticato domani.
Ci sono donne che preferiscono non far soffrire molti uomini contemporaneamente e che preferiscono concentrarsi su uno solo: sono le donne fedeli.
Si è derubati in borsa come si è uccisi in guerra: da gente che non si conosce.
La danza moderna? Non è più danza, è decadenza.
Il primo dell'anno: giorno straziante quando non si ha famiglia, odioso quando la si ha.
Sposare una donna che vi ama e che voi amate, è scommettere con lei su chi smetterà per primo di amare.
Se il giornalista è cieco vede solo le ombre. Se il giornalista non è cieco vedrà anche le luci.
Un buon giornalista non legge che un giornale, il suo, e in questo giornale, non legge che un articolo, il suo.
Ormai è consenso comune che il popolo italiano non legge i giornali, li ripassa; ch'egli non sa che farne degli articoli di fondo, poiché gli basta il notiziario.
Come diceva Orson Welles, per avere materiale sempre nuovo basta affidarsi alla cronaca.
Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di qualcuno un giornalista.
Tu dici che Hailè Selassiè era un dittatore... allora io ti chiedo: è vero che gli italiani mangiano solo pizza e sono tutti mafiosi? Perché è questo ciò che scrivono i giornali. Non credere a tutto quello che i giornali scrivono.
Leggo avidamente il giornale. È la mia unica fonte di continua finzione letteraria.
I giornali italiani non sono tanto dannosi quanto irrilevanti.
Non invento i miei libri: saccheggio storie dai giornali o ascolto con orecchio attento le vicende degli amici. Da questi spunti poi i miei personaggi emergono da soli, con naturalezza.
La spottizzazione degli spazi minimi all'interno della televisione e dei giornali, indica un cambiamento rispetto a come viene proposta la pubblicità, sempre più massiccia ma al contempo sempre più invisibile, subliminale, quasi ossessiva, onnipresente.