Io non amo la stampa. Non ho simpatia per la superficialità ed inesattezza.
Deve dimenticare i miti che la propaganda ha creato attorno alla Casa Bianca. La verità è che quella non è gente molto sveglia, e la situazione gli è sfuggita di mano.
In una cospirazione come questa, si comincia dalle frange esterne e si va avanti passo per passo. Se si spara troppo in alto e si manca il bersaglio, quelli si sentono più sicuri e l'inchiesta viene ritardata di mesi interi.
I giornalisti scrivono perché non hanno niente da dire, e hanno qualcosa da dire perché scrivono.
Le notizie, se non riportate, non hanno alcun impatto. Tanto valeva che non fossero mai accadute.
Vengo dalla scuola di giornalismo di Giovanni Minoli in cui essere bravi e preparati è il punto di partenza.
Osservateli questi uomini in eccesso. Son sempre malati, vomitano la loro bile e chiamano quel vomito: giornale.
Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto.
Il giornalismo porta a tutto. A condizione di uscirne.
Credo nella libertà di espressione, cioè giornali e televisioni liberi di criticare il potere.
Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca.
Le spie non servono al giorni nostri. La loro professione si è esaurita. I giornali fanno il loro lavoro.
Un vero giornalista: spiega benissimo quello che non sa.