Giornalisti. Chi si salverà da questi cuochi della realtà?— Ennio Flaiano
Giornalisti. Chi si salverà da questi cuochi della realtà?
In una società come la nostra, il sesso è un fatto di cultura. Un modo di sbarazzarsi degli equivoci, di arrivare col tempo a una realtà più chiara. O almeno dovrebbe essere questo. Purtroppo è anche l'ultimo rifugio. E si avvia a diventare un'industria.
Aumentano gli anni e diminuiscono le probabilità di diventare immortali.
L'uomo molto ricco deve parlare sempre di poesia o di musica ed esprimere pensieri elevati, cercando di mettere a disagio le persone che vorrebbero ammirarlo per la sua ricchezza soltanto.
Più una società è stanca, più ammira nella prostituzione la caduta dei suoi stessi ideali.
Anche il progresso, divenuto vecchio e saggio, votò contro.
Mai credere né agli specchi né ai giornali.
Il giornale è la conserva del giorno.
Le due grandi armi impiegate dai partiti per riuscire sono i giornali e le associazioni.
Saranno i giornali a riprendere nella loro cronaca il grigiore di delitti e punizioni. La spartizione è fatta, che il popolo si spogli dell'antico orgoglio dei suoi crimini.
Ah, il giornalismo obiettivo! Quante fregature abbiamo dato al lettore sventolando questa bandiera fantasma.
Una ragazza delle medie una volta mi scrisse: perché sui giornali si parla solo delle cose che succedono e mai della vita? Anche la vita succede.
La differenza tra letteratura e giornalismo consiste nel fatto che il giornalismo è illeggibile e che la letteratura non viene letta.
La gente vede tutto attraverso il proprio giornale, né potrebbe fare altrimenti dal momento che non conosce direttamente né gli uomini né i fatti di cui parla.
Un giornalista non si deve schierare. I giornalisti hanno una funzione simile a quella dei giudici.
Peste della patria è il giornalismo che accetta le notizie senza vagliarle, quando pur non le inventa.