Il pensiero attribuito a Ennio Flaiano utilizza il paradosso e l’ironia per mettere in discussione molte convenzioni legate alla vita di coppia e al rapporto coniugale. L’idea di essere “senza scrupoli” nei sentimenti non va letta come un invito al cinismo distruttivo, ma come un modo provocatorio per suggerire che l’amore autentico richiede il coraggio di andare oltre le maschere, i ruoli imposti e le abitudini che svuotano il legame. Il punto centrale è il ribaltamento: ciò che in apparenza dovrebbe essere naturale, come l’intimità con il proprio coniuge, diventa invece qualcosa per cui occorre “essere capaci”, quasi un atto rivoluzionario nel contesto della routine. L’ironia mette in luce il rischio di trasformare il matrimonio in una struttura formale priva di passione, dove si dà tutto per scontato. L’invito implicito è a non rispettare ciecamente le convenzioni sociali se queste soffocano il desiderio, la complicità e la vitalità del rapporto. Serve una forma di coraggio emotivo: la disponibilità a mettersi in gioco davvero con chi ci è accanto, a non vivere l’altro come semplice ruolo (la “moglie”, il “marito”), ma come persona da desiderare e da scegliere ogni giorno, anche quando la consuetudine porterebbe all’inerzia. In questa prospettiva, l’amore non è un territorio di comodo, ma uno spazio di continua responsabilità e decisione personale.