Sono la personificazione del rischio. Sono solo una giornalista curiosa.
Grazie a Internet, alla tv satellitare e alla loro tenacia, sono le iraniane insieme ai giovani i veri agenti del cambiamento di una società iraniana schizofrenica, in cui convivono, fra tradizione e modernità, ricchezza e ingiustizia, bellezza e tragedia, veli neri e foulard colorati.
Mai andare contro corrente, si rischia di non arrivare alla meta.
Quando il presidente del Consiglio dona a un giornalista un orologio Cartier il giornalista lo accetta, il giornalista medesimo tende poi spontaneamente alla bontà.
I giornalisti si scusano sempre con noi in privato per quello che hanno scritto contro di noi in pubblico.
Per i giornalisti, la lettura dei giornali è un'attività indispensabile e la rassegna stampa uno strumento di lavoro: per sapere cosa dire occorre sapere cosa hanno detto gli altri. E' questo uno dei meccanismi attraverso i quali si genera l'omogeneità dei prodotti proposti.
La lettura dei giornali, sempre penosa dal punto di vista estetico, spesso lo è anche dal punto di vista morale, persino per chi abbia pochi scrupoli morali.
Un giornalista in buone condizioni di salute fisica e mentale non trova mai belli gli articoli di un altro, neppure se è suo figlio. Anzi, specialmente se è suo figlio.
Questo coso si chiama "giornale". Stronzate, per il novanta per cento. Però è divertente. Per questo lo leggo, perché mi diverte. Tu non me lo lasci leggere. Quindi adesso divertimi con le tue stronzate, forza, raccontami una storia!
Il giornalismo di qualità non è merce a buon mercato e un'industria che cede gratis i suoi contenuti non fa altro che cannibalizzare la propria capacità di produrre buon giornalismo.
Voglio fare qualcosa per altre persone usando il giornalismo.
Il giornalismo di agenzia è quello forse più vero e divertente, quello dove vivi a contatto diretto con la fonte e dove scopri la bellezza della Notizia.
Il giornalista è stimolato dalla scadenza. Scrive peggio se ha tempo.