I giornalisti si scusano sempre con noi in privato per quello che hanno scritto contro di noi in pubblico.— Oscar Wilde
I giornalisti si scusano sempre con noi in privato per quello che hanno scritto contro di noi in pubblico.
Coltivare l'ozio è il fine dell'uomo.
Nelle questioni di grave importanza, l'essenziale è lo stile, non la sincerità.
Non c'è arte senza coscienza di sé, e la coscienza di sé e lo spirito critico sono tutt'uno.
Chi è povero, essendo amato?
La sola cosa che può consolare della ricchezza è l'economia.
I giornalisti dicono una cosa che sanno che non è vera, nella speranza che se continueranno a dirla abbastanza a lungo sarà vera.
La stampa non è l'opinione pubblica.
Fare a pezzi un giornale quotidiano è l'unico mezzo per liberarsi, d'un colpo, da ladri, assassini, truffatori, apostoli, catastrofi.
Il giornalismo è un viaggio all'esterno di se, i libri sono un viaggio dentro di se.
Il giornalismo non è un mestiere che consenta un tempo libero autonomo rispetto alla professione. Richiede una vocazione. Se quella vocazione non c'è, è inutile provarci.
Vengo dalla scuola di giornalismo di Giovanni Minoli in cui essere bravi e preparati è il punto di partenza.
Provo ripugnanza per questo modo di fare giornalismo.
I giornali sono pieni di sacrifici umani: li inscatolano, li rendono accettabili per i lettori; in un certo senso li ritualizzano. La cronaca è un bollettino di esecuzioni.
Buona parte del giornalismo rock è gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere.
Se le parole sono state inventate per nascondere il pensiero, allora i giornali sono un grande miglioramento di una pessima invenzione.