Le sfide ti portano a lottare, sono quasi certo che sia così.
Ho fatto l'attore per venticinque anni, sempre con la valigia in mano tra un palco teatrale e il set di un film.
Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero.
Lottare e soffrire: questa è l'essenza di una vita degna di essere vissuta. Se non stai spingendo al di là della tua "zona di comfort", se non stai chiedendo di più a te stesso - crescendo e imparando nel cammino - stai scegliendo un'esistenza vuota. Ti stai negando un viaggio straordinario.
Hitler si è forgiato insieme alla sua opera. Ha imparato per gradi, una tappa dopo l'altra, durante la lotta.
E' proibito non sorridere ai problemi, non lottare per quello in cui credi e desistere, per paura. Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realtà.
La mia lotta particolare è la lotta contro il cinema americano, contro l'imperialismo economico ed estetico del cinema americano che manda in rovina il cinema mondiale.
Io non combatto, intrattengo le persone.
Lottare con tutte le proprie forze contro qualcosa che non volete equivale a investire energia affinché ciò si produca nella vostra vita.
La mia libertà non esiste: esiste solo il mio abbattere le barriere, oggi e domani.
Sto lottando per rimanere parte della vita, per restare in contatto con quella che ero una volta!
Siamo noi stessi i nostri più crudeli carnefici.