Ogni popolo brandisce il suo scrittore o i suoi scrittori come cannoni.
Il senso di colpa è un fenomeno assurdo: non sono mai i colpevoli a soffrirne. Spesso sono le vittime a farsene carico, solo perché occorre che qualcuno se ne faccia carico.
L'intimità, al giorno d'oggi, è il Santo Graal.
"Lei è un pazzo furioso!". Questa mania di dare del pazzo a quelli che non si comprendono! Che pigrizia mentale!
Grazie al nemico la vita, questo sinistro accidente, si trasforma in epopea.
La principale caratteristica della gentilezza disinteressata è di essere irriconoscibile, inconoscibile, invisibile, insospettabile, perché un beneficio che dica il suo nome non è mai disinteressato.
Pochi autori di questo secolo insegnano come Musil che l'unica dimensione dello scrittore è quella della verità.
I veri grandi scrittori sono quelli il cui pensiero occupa tutti gli angoli e le pieghe del loro stile.
Un grande classico è uno scrittore che si può lodare senza averlo letto.
È evidente che la famiglia degli scrittori si ridurrebbe rapidamente a numeri di scarsissima entità, se a chi fa un libro si ponesse la limitazione, fatale, di non dire niente che non rientri nello scopo.
Lo scrittore che accetta, in tutto o in parte, di seguire la disciplina di un partito politico è posto prima o dopo davanti all'alternativa: sottomettersi o tacere.
Un vero scrittore non scrive in una lingua appresa da adulto, ma nella lingua che conosce sin dall'infanzia.
Lo scrittore deve insegnare a se stesso che la cosa più vile è aver paura.
Bisogna leggere due volte tutti gli scrittori, i buoni e i cattivi. Si riconosceranno i primi, si smaschereranno i secondi.
Parrà strano, ma nel mondo delle lettere il peggior peccato di uno scrittore consiste nello scrivere.
Talora uno scrittore, per dire troppo, diventa più comico dei suoi personaggi.