Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mai smesso di scrivere.
Sarebbe una bella cosa. Passare il tempo a fare sogni ad occhi aperti di giorno e svegliarsi per ritrovarsi circondati dalla notte.
Nessun luogo è lontano. Può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici? Se desideri essere accanto a qualcuno che ami non ci sei forse già?
Non voltare le spalle a futuri possibili prima di essere certo che non hai niente da imparare da essi.
Cavilla sui tuoi limiti e senza dubbio ti apparterranno.
Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.
Un vero scrittore non scrive in una lingua appresa da adulto, ma nella lingua che conosce sin dall'infanzia.
Non chiedete a uno scrittore di canzoni che cosa ha pensato, che cosa ha sentito prima dell'opera: è proprio per non volerverlo dire che si è messo a scrivere. La risposta è nell'opera.
La professione di scrivere libri fa apparire le corse dei cavalli un'attività solida, stabile.
Tutti gli scrittori sono dei poveri idioti. È per questo che scrivono.
Il compito primordiale dello scrittore di oggi è di essere «mitoclasta».
Solo la fama e con essa il reddito rendono "professionale" lo scrittore. Fino a che resta oscuro, appare agli occhi dei conoscenti e degli stessi famigliari nulla più che un innocuo e scontento "amateur".
Felicità dello scrittore è il pensiero che può divenire totalmente sentimento, il sentimento che può divenire pensiero.
Se uno scrittore deve mettersi nei panni dell'orizzonte di attesa di un lettore, questo lettore deve essere lui stesso: che scriva dunque come e cosa gli piacerebbe leggere.
Ogni popolo brandisce il suo scrittore o i suoi scrittori come cannoni.
Il migliore scrittore sarà colui che ha vergogna di essere un letterato.