Molti sanno discutere, pochi conversare.
Essere ignoranti della propria ignoranza è la maledizione dell'ignorante.
È un buon libro quello che si apre con aspettativa e si chiude con profitto.
Bisogna essere lettori saggi per citare saggiamente e bene.
Un buon libro è quello che viene aperto con trepidazione e chiuso con profitto.
La conversazione più felice è quella di cui non ci si ricorda nulla distintamente tranne l'effetto generale di un'impressione piacevole.
Non ho mai voglia di conversare con un uomo che ha scritto più di quanto abbia letto.
Mi piace sentirmi parlare. È una delle cose che mi divertono di più. Spesso sostengo lunghe conversazioni con me stesso e sono così intelligente che a volte non capisco nemmeno una parola di quello che dico.
Le conversazioni assomigliano ai viaggi per mare: ci si stacca da terra quasi senza accorgersene, per avvedersi poi di aver lasciato riva solo quando si è già molto lontani.
Il legame di ogni rapporto, sia nel matrimonio sia nell'amicizia, sta nella conversazione.
Alla conversazione durante un party nessuno contribuisce più degli assenti.
Un abito silenzioso nella conversazione, allora piace ed è lodato, quando si conosce che la persona che tace ha quanto si richiede e ardimento e attitudine a parlare.
La conversazione erudita è o l'affettazione dell'ignorante, o la professione di colui che è mentalmente disoccupato.
Com'è pesante la conversazione con la gente leggera!
In un colloquio un po' lungo anche il più saggio diventa una volta pazzo e tre volte minchione.