L'uomo non va da nessuna parte. Tutto viene all'uomo, come il domani.— Antonio Porchia
L'uomo non va da nessuna parte. Tutto viene all'uomo, come il domani.
Chi mi tiene sospeso a un filo non è forte; forte è il filo.
Prima di percorrere la mia strada io ero la mia strada.
L'infinita luce non riuscì ad aprire i miei occhi del tutto. L'infinita notte, riuscirà a chiudere i miei occhi del tutto?
Chi fa un paradiso del suo pane, della sua fame fa un inferno.
Il viaggio: un partire da me, un infinito di distanze infinite e un arrivare a me.
Pianifica per questo mondo come se dovessi vivere per sempre, ma pianifica per il futuro, come se dovessi morire domani.
Quel che abbiamo alle spalle e quel che abbiamo davanti sono piccole cose se paragonate a ciò che abbiamo dentro.
La mente che è ansiosa per gli eventi futuri è avvilita.
Non penso mai al futuro. Arriva così presto.
Mentre mi addormento, cerco di immaginare un mondo futuro in cui non ci siano Hunger Games o Capitol City. Un posto come il prato della canzone che ho cantato quando è morta Rue. Dove il figlio di Peeta potrebbe essere al sicuro.
I nostri ideali, le leggi, i costumi dovrebbero essere basati sulla tesi che ogni generazione, a turno, diventi custode piuttosto che proprietaria assoluta delle nostre risorse ed ogni generazione ha l'obbligo di passare questa eredità ad altri nel futuro.
Il futuro in ogni istante preme il presente perché sia una memoria.
Il futuro, da un certo punto in poi, è solo necessità di vivere al passato.
Non si può mai pianificare il futuro pensando al passato.
Il passato è passato, ma il presente, da cui dipende strettamente il futuro, non può essere ignorato. Quest'ignoranza rappresenta un vero pericolo.