Chi crede non pensa; chi pensa non crede.— Arthur Schopenhauer
Chi crede non pensa; chi pensa non crede.
Come su una nave si nota il proprio movimento dal ritirarsi e quindi rimpicciolirsi degli oggetti sulla riva, così ci si accorge del proprio invecchiare quando persone di sempre maggiore età ci sembrano giovani.
Né amare né odiare: questa è la metà di ogni saggezza. Nulla dire e nulla credere è l'altra metà. Certo però si volgeranno volentieri le spalle a un mondo che rende necessarie norme come questa.
La verità passa per tre gradini: viene ridicolizzata, viene contrastata, viene accettata come ovvia.
La ricchezza somiglia all'acqua di mare: quanto più se ne beve, tanto più si ha sete.
Le cause non determinano il carattere della persona, ma soltanto il manifestarsi di questo carattere, cioè le azioni.
Si può essere qualcuno semplicemente pensando.
Il pensiero è malato, che la cultura dominante non ha più nessuna stima, perché il pensiero è fatto per sua natura per nutrirsi di realtà, e perciò per offrire agli uomini una verità che esso scopre nelle cose.
Quando tutti pensano nello stesso modo, nessuno pensa molto.
O si crede o si pensa, non c'è altra via. Quelli che credono fanno bene ad andare in chiesa, ma quelli che pensano non possono accontentarsi di prediche e di verità preconfezionate.
Libero pensatore. Basterebbe dire pensatore.
Sapete quello che spesso mi disturba in una relazione come la nostra? Il pensiero che un indiscreto lettore possa trovare che le mie lettere sono simili, all'eccesso, a quelle di tutti gli innamorati.
Pensare è difficile, però si può benissimo parlare e scrivere senza pensare.
La libertà di pensare è il coraggio di imbattersi nei propri demoni.
C'è un luogo fatto apposta per pensare, questo è la vasca da bagno. Basta immergersi al buio per dieci minuti e i pensieri arrivano da soli.
Il pensare, che era un furore, è diventato un'arte.