Matrimonio: guerra e necessità; celibato: pace e prosperità.
Discorsi o idee intelligenti si possono esporre soltanto a una società intelligente, nella comune invece riescono odiosi poiché per piacere a questa è assolutamente necessario essere superficiali e di cervello limitato.
Questo privilegio della previdenza l'uomo deve scontarlo con la tortura senza tregua della preoccupazione, che parimenti nessun animale conosce: essa è l'avvoltoio che rode il fegato dell'incatenato Prometeo.
Fra uomini esiste, per natura, soltanto indifferenza; ma fra donne, già per natura, vi è inimicizia.
Vista dai giovani la vita è un avvenire infinitamente lungo, vista dai vecchi un passato molto breve.
L'uomo fa sempre soltanto ciò che vuole e pure lo fa necessariamente. Ciò dipende dal fatto che egli è già ciò che vuole, poiché da ciò che è segue necessariamente ciò che di volta in volta fa.
Il paganesimo aveva un dio per l'amore ma non per il matrimonio; il cristianesimo ha, oserei dire, un dio per il matrimonio ma non per l'amore.
Probabilmente il divorzio ha all'incirca la stessa età del matrimonio. Credo però che il matrimonio abbia qualche settimana di più.
Il matrimonio riduce a metà i tuoi diritti e raddoppia i tuoi doveri.
Che cos'è la felicità si saprà soltanto dopo essersi sposati. Ma allora sarà troppo tardi.
Spesso, il matrimonio non è che il coronamento di un errore.
La lunghezza di un matrimonio è inversamente proporzionale ai soldi spesi per le nozze.
Il prete creò il più assurdo dei carceri, il matrimonio indissolubile.
Nella vita coniugale, l'essenziale, è la pazienza. Non l'amore: la pazienza!
Un buon matrimonio sarebbe quello di una donna cieca con un uomo sordo.
Chi si sposa, capirà; chi non si sposa, ha già capito.