Ogni religione è antagonistica rispetto alla civiltà.— Arthur Schopenhauer
Ogni religione è antagonistica rispetto alla civiltà.
La storia è la continuazione della zoologia.
La lontananza e l'assenza prolungata danneggiano ogni amicizia, per quanto lo si ammetta così malvolentieri. Gli uomini che non vediamo più, anche nel caso fossero i nostri più cari amici. si disseccano, con il passare degli anni, poco per volta sino a diventare dei concetti.
La religione è come il vestito di un bambino quando il bambino è cresciuto: non gli va più bene, e non c'è niente da fare: il vestito si squarcia.
Può capitare che già poco tempo dopo noi rimpiangiamo la morte dei nostri nemici e oppositori quasi come quella dei nostri amici: quando sentiamo la loro mancanza come testimoni dei nostri splendidi successi.
Si può pensare a fondo soltanto ciò che si sa, perciò bisogna imparare qualcosa, ma si sa, altresì, soltanto ciò che si è pensato a fondo.
La religione è il sospiro di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito.
Gli uomini sono in attesa; essi giudicano la verità della religione secondo la fecondità di questa nella vita sociale.
Allo stesso modo in cui altre persone possono leggere brani della Bibbia, io leggo quelli della retorica. Ho il vantaggio del riposo e della assenza di devozione.
Uno spartano domandò a un sacerdote che voleva confessarlo: «A chi devo confessare i miei peccati, a Dio o agli uomini?». «A Dio», rispose il prete. «Allora, ritirati, uomo».
Di tutte le religioni, quella cristiana è senza dubbio quella che dovrebbe ispirare più tolleranza, sebbene fino ad ora i cristiani siano stati i più intolleranti tra gli uomini.
Noi andiamo avanti acciecati dalle varie religioni, puerili e folli, inventate dai nostri padri contro il terrore dell'immenso Ignoto.
La religione non è che un sole illusorio, che si muove attorno all'uomo finché questi non giunge a muoversi attorno a se stesso.
Le nostre religioni sono i cancri della specie e non ne guariremo che da morti.
La religione è una delle forme dell'oppressione spirituale.
Templi e chiese, pagode e moschee, in tutti i paesi e in tutte le epoche, sono una testimonianza, nel loro splendore e nella loro grandezza, del bisogno metafisico dell'uomo che, potente e indistruttibile, segue a ruota il bisogno fisico.