Ogni religione è antagonistica rispetto alla civiltà.— Arthur Schopenhauer
Ogni religione è antagonistica rispetto alla civiltà.
Il suicidio può servirci in certo modo da consolazione poiché ci dà la certezza che anche noi nel peggiore dei casi possiamo ricorrere a questa scappatoia possibilità che altrimenti sembra dubbia tanto è contro natura.
Quanto più una cosa è nobile e perfetta, tanto più tardi e più lentamente giunge alla maturità.
Ogni stile di scrittura deve rivelare una certa affinità con lo stile lapidario, che è infatti l'antenato di tutti gli stili.
Come si porta il peso del proprio corpo senza sentirlo, mentre invece si sente quello di ogni corpo estraneo che si voglia muovere, così non si notano i propri difetti, ma solo quelli degli altri.
Gli uomini mutano sentimenti e comportamenti con la stessa rapidità con cui si modificano i loro interessi.
Noi non siamo cattolici da ristorante, non scegliamo dal menù quali regole seguire, noi seguiamo la dottrina rigorosamente.
La religione di un uomo non vale molto se non ne traggono beneficio anche il suo cane e il suo gatto.
Non è necessario avere una religione per avere una morale. Perché se non si riesce a distinguere il bene dal male, quella che manca è la sensibilità, non la religione.
La Bibbia può essere la verità, ma non è tutta la verità e nient'altro che la verità.
Tutte le religioni hanno nomi diversi, ma tutti contengono le stesse verità.
Un uomo religioso è un individuo-massa, cioè una contraddizione in termini.
I pagani non conoscono Dio, e amano solo la Terra. Gli ebrei conoscono il vero Dio, e amano solo la Terra. I cristiani conoscono il vero Dio, e non amano la Terra.
La Bibbia è letteratura, non dogma.
Ignoranza e paura, ecco i due sostegni di tutte le religioni. L'incertezza in cui l'uomo si trova in rapporto al proprio Dio è precisamente il motivo che lo tiene aggrappato alla sua religione.
Se l'ateismo si propagasse diventerebbe una religione non meno intollerante di quelle antiche.