Io rispetto i calli alle mani. Sono un titolo di nobiltà.— Benito Mussolini
Io rispetto i calli alle mani. Sono un titolo di nobiltà.
Amate il pane, cuore della casa, profumo della mensa, gioia del focolare. Rispettate il pane, sudore della fronte, orgoglio del lavoro, poema di sacrificio.
Il credo del fascista è l'eroismo, quello del borghese l'egoismo.
Dopo la Roma dei Cesari, dopo quella dei Papi, c'è oggi una Roma, quella fascista, la quale con la simultaneità dell'antico e del moderno, si impone all'ammirazione del mondo.
Senza una chiara, definitiva, onnipresente coscienza di razza, non si tengono gli imperi.
Il Fascismo non conosce idoli, non adora feticci: è già passato e, se sarà necessario, tornerà ancora tranquillamente a passare sul corpo più o meno decomposto della Dea Libertà.
Prometto di amarti fedelmente, rinunciando a tutte le altre, nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia, indipendentemente da dove ci condurrà la vita. Ti proteggerò, avrò fiducia in te e ti rispetterò.
Di Benito Mussolini non ho alcun rispetto.
La vita di ogni essere vivente è sacra e bisogna averne il massimo rispetto.
Rispetto il valore dei soldi perché vengo da una famiglia che non ne ha, ma non sono un'ossessione.
La gentilezza è il principio del tatto, e il rispetto per gli altri è la condizione primaria del saper vivere.
Non è desiderabile coltivare un rispetto per la legge né per il diritto.
Vivere in pace è rispettare le opinioni altrui e dare molto, molto più di quanto si prende. È la volontà di condividere ciò che si possiede.
I figli non devono avere paura di te per rispettarti.
Ognuno dovrebbe provare rispetto davanti all'umanità che soffre.
Non c'era rispetto per la giovinezza quando ero giovane, ed ora che sono vecchio, non c'è rispetto per l'età - l'ho perso arrivando e partendo.