La tolleranza è come il vino: un po' fa bene, troppa è dannosa.— Beppe Severgnini
La tolleranza è come il vino: un po' fa bene, troppa è dannosa.
Scrivere è come scolpire, bisogna togliere. È un esercizio faticoso, e qualcuno preferisce evitarlo. Ecco spiegata la massa di parole inutili a spasso per il sistema solare.
Di solito il motivo per cui chi scrive non dice qualcosa è questo: non sa cosa dire.
L'ironia è l'opposto della mediocrità. Non esiste l'«ironia media». L'ironia è, per definizione, speciale. È la capacità di leggere la realtà in modo originale; e di dominarla, invece di farsene dominare.
So bene che in Italia i "delusi dall'inglese" sono almeno quanti i delusi d'amore, e come questi non tollerano che si rida dell'amore, quelli non vogliono che si scherzi sull'inglese.
Le recriminazioni sono àncore nella sabbia, impediscono di prendere il largo.
Si può tollerare un falso indovino. Ma bisognerebbe sparare a vista ad un indovino autentico. Cassandra non prese neppure metà dei calci che meritava.
La tolleranza perde l'aureola se premia la mediocrità.
Per un praticante la spiritualità, i nemici svolgono un ruolo cruciale.Per me, la compassione è l'essenza della vita spirituale.Affinché diventiate abili nella pratica dell'amore e della compassione, la pratica di pazienza e tolleranza è indispensabile.
Vi è un limite oltre il quale la tolleranza cessa d'essere virtù.
L'accettazione, la tolleranza e il perdono. Queste sono lezioni che cambiano la vita.
Il male è tanto più tollerabile quanto più lo si conosce.
Sviluppando più tolleranza e pazienza, sarà più facile che si sviluppi la vostra capacità d'essere compassionevoli e, quindi, altruisti.
Che cos'è la tolleranza? È la prerogativa dell'umanità. Siamo tutti impastati di debolezze e di errori; perdoniamoci reciprocamente le nostre sciocchezze: questa è la prima legge di natura.
La società moderna si concede il lusso di tollerare che tutti dicano ciò che vogliono perché oggi, di fondo, tutti pensano allo stesso modo.
La tolleranza generale riguardo al chiasso inutile, ad esempio riguardo allo sbattere le porte, abitudine oltre modo maleducata e volgare, addirittura un sintomo dell'ottusità generale e della povertà di idee.