La democrazia, se non ha un orizzonte su cui fondarsi e non ha dei protagonisti che si riferiscano a dei parametri etici, perde di vista il bene comune.
Il bene c'è ed è assoluto; esso si identifica anzi con l'Assoluto stesso, di cui è il volto attraente, lo splendore irradiante, l'esigenza amabile, il dono perfetto.
Non può esserci agire morale, lì dove non ci sia l'altro, riconosciuto in tutto lo spessore irriducibile della sua alterità.
La via della Bellezza si rivela così come la via di Dio Trinità, e perciò come la via della salvezza e della verità: nella bellezza tutto è unificato, tutto giustificato nel suo ultimo senso.
Non sarà l'omologazione delle differenze il futuro dell'umanità, ma la loro convivialità, il loro reciproco riconoscersi e accettarsi, sul fondamento comune della dignità assoluta di ogni persona umana e del diritto di ciascuno all'uguaglianza, formale e sostanziale.
In termini di politica democratica la triade composta dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione produce dunque un buco nero nel quale scompare ciò che noi intendiamo per democrazia.
Quando natura e società vivranno nell'aula scolastica, quando le forme e gli strumenti didattici saranno subordinati alla sostanza dell'esperienza, allora sarà possibile operare questa identificazione, e la cultura diventerà la parola d'ordine della democrazia.
A volte la democrazia necessita di essere lavata nel sangue.
Il partito democratico è come un mulo: senza l'orgoglio degli antenati o speranze di posterità.
La burocrazia è costituita da funzionari; l'aristocrazia, da idoli; la democrazia, da idolatri.
La democrazia ha bisogno della dissoluzione del potere privato. Finché esiste il potere privato nel sistema economico è una barzelletta parlare di democrazia. Non si può nemmeno parlare di democrazia, se non c'è un controllo democratico dell'industria, del commercio, delle banche, di tutto.
La Democrazia esiste laddove non c'è nessuno così ricco da comprare un altro e nessuno così povero da vendersi.
La democrazia dà poco ai governanti e molto ai governati. Il contrario avviene nelle aristocrazie, in cui il denaro dello stato va soprattutto a profitto della classe dirigente.
Le dittature sono strade a senso unico. La democrazia vanta un traffico a doppio senso.
Il mondo democratico si basa sul principio che gli individui sono liberi e uguali: infatti ha un'inclinazione naturale per l'utopia.
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