La violenza è il frutto del desiderio.— Buddha
La violenza è il frutto del desiderio.
La pace viene da dentro. Non cercarla fuori.
La conoscenza può essere comunicata, ma non la saggezza. Uno può trovare la saggezza, venirne fortificato, fare meraviglie tramite questa, ma non può essere comunicata ed insegnata.
Beati i pacifici che, evitando malizia, orgoglio e ipocrisia, praticano la compassione, l'umiltà e l'amore.
È meglio se sei un vagabondo e viaggi da solo, anziché ammuffire in compagnia degli stolti!
È più importante impedire a un animale di soffrire, piuttosto che restare seduti a contemplare i mali dell'Universo pregando in compagnia dei sacerdoti.
Ecco un piccolo, bel modo per fare qualcosa contro la violenza: decidere di non mangiare più altri esseri viventi.
I bambini esposti a violenza domestica mostrerebbero gli stessi cambiamenti al livello cerebrale dei veterani di guerra.
È proprio vero che la violenza ricade sul violento, e il cacciatore finisce nella trappola che ha preparato per la sua preda.
Sapeva che tutta la violenza è racchiusa nella precisione di un dettaglio.
Proprio come, nell'esercitarsi alla violenza, si deve imparare l'arte di uccidere, così si deve imparare l'arte di morire nell'addestrarsi alla nonviolenza.
La violenza da parte delle masse non eliminerà mai il male.
La rabbia e la violenza non possono costruire una nazione. Ci stiamo sforzando di procedere in un modo e verso un risultato che garantirà che tutte le nostre persone, bianche e nere, emergano come vincitori.
La violenza è l'uomo che ricrea se stesso.
Quando la ragione tace e tocca alla violenza la decisione suprema, la miglior difesa consiste nell'assalto.