Gli alimenti divorzili sono come comprare dell'avena per un cavallo morto.
La sua insonnia era così grave che non riusciva a dormire durante le ore d'ufficio.
Il divorzio è, nel migliore dei casi, un fallimento, e ci interessa molto più curare la sua causa che eliminare i suoi difetti.
Ormai non ci si stupisce che divorzino, ci si stupisce che si sposino.
I giudici, come classe, dimostrano, nel fissare gli alimenti da passare al coniuge, la generosità illimitata che si riscontra solo in chi regala i soldi di qualcun altro.
Gli uomini divorziati che si risposano sono dei delinquenti passionali recidivi.
Strano che il verbo divorziare si possa coniugare.
Il matrimonio è la causa principale del divorzio.
Lo giuro, se tu fossi esistita avrei divorziato da te.
Un matrimonio è raramente ragionevole ma un divorzio lo è sempre: ci si conosce già.
Senza dubbio, il periodo più felice del matrimonio è la luna di miele; il problema è che per poterla ripetere devono succedere cose molto spiacevoli.
Il pensiero di cucinare, lavare, stirare, fare la spesa e piegare la biancheria è, per molti uomini, il più potente, se non l'unico, deterrente verso il divorzio.