Il fanatismo è un dubbio ipercompensato.
Nell'estroverso la vita è regolata in primo luogo dalla relazione con gli uomini. Egli potrebbe per un semplice capriccio gettar via la fidanzata e con lei sé stesso, mentre l'introverso si danneggia soprattutto se manda a rotoli la sua relazione con l'anima, cioè con l'oggetto interiore.
Un uomo che non è passato attraverso l'inferno delle sue passioni non le ha superate.
Chi è atteggiato nel senso dell'introversione, pensa, sente, agisce in maniera tale da lasciare intendere chiaramente che la sua determinazione principale è il soggetto, mentre all'oggetto compete tutt'al più un valore secondario.
L'amore è un concetto estensibile che va dal cielo all'inferno, riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l'infinito.
La scarpa che sta bene ad una persona sta stretta a un altra: non c'è una ricetta di vita che vada bene per tutti.
Non ho niente contro Dio, è il suo fan club che mi spaventa.
Il sostenitore di un punto di vista estremista non è il miglior candidato per criticare un altro punto di vista estremista.
Il vero martire attende la morte. Il fanatico le corre incontro.
Per i tifosi di pallone il calcio è più di uno sport, lo vivono in maniera più intensa, sembra più una religione.
Quando il culto prevale sulla cultura, inizia il fanatismo.
Vuoto di senso crolla l'Occidente soffocherà per ingordigia e assurda sete di potere e dall'Oriente orde di fanatici.
Date un luogo comune a un fanatico e ne farà un dogma.
Il radicale inventa le opinioni. Quando lui le ha consumate, il conservatore le adotta.
Colui che sostiene la sua follia con il martirio è un fanatico.
Nato morto fu ignorato dalla stampa e non raggiunse nemmeno l'onore di suscitare il mormorio dei fanatici.