L'integrale dei fuggenti attimi è l'ora.
Una difficilissima elaborazione e costruzione morale fatta di incredibili sforzi e autoinibizioni individuali e puri e leganti entusiasmi, darà una più perfetta socialità di quella in cui siamo oggi immersi.
L'istante occupa uno stretto spazio fra la speranza e il rimpianto, ed è lo spazio della vita.
Il fumare lo aiutava molto davanti alle donne, a cui il fumo piace, anche perché lo ritengono, e magari con ragione, un gradevole presagio dell'arrosto.
Le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l'effetto che dir si voglia d'un unico motivo, d'una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti.
È spiacevole dover parlare di avvenimenti spiacevoli: ma la chiarezza è la prima qualità di un racconto.
La vita è come l'acqua: non può tornare sui suoi passi. Bisogna capire il suo significato nel presente.
Non tenere conto del presente è quasi una malattia, nella nostra cultura, e noi veniamo continuamente condizionati a sacrificarlo al futuro. Con questo sistema, in conclusione, non solo evitiamo, adesso, ogni godimento, ma la facciamo finita per sempre con la felicità.
Il presente è saturo del passato e gravido dell'avvenire.
Non indugiare sui peccati e gli errori del passato in modo così esclusivo che non ti restino energia e risorse mentali per vivere correttamente oggi, e non pensare che i peccati di ieri possano impedirti dal vivere puramente oggi.
Chi non è in grado di vivere il presente, è in balia del futuro.
Il presente ci coinvolge spesso piacevolmente e scorre, minuto per minuto, con fatale rapidità.
Il miglior modo per assicurarsi una felicità futura è essere felici più di quanto sia ragionevolmente possibile oggi.
È un peccato giudicare una persona solo sulla base di quello che un giorno potrebbe diventare. Io preferisco di gran lunga concentrarmi su quello che è adesso.
Ciò che avrebbe potuto essere e ciò che è stato puntano a una conclusione, che è sempre il presente.
L'ossessione del presente è caratteristica delle persone che vivono e pensano in modo convenzionale, dominati dalla moda. E così non si accorgono che tutto quello che è davvero importante nella nostra vita è uguale, ieri come oggi.